CHEMIOTERAPIA, MITO È REALTÀ

Gaia Straus (2017)

Un po’ di storia

 

Lo sviluppo e la produzione di farmaci per combattere il cancro ebbe inizio dopo la grande crisi del 1933.

Dopo quel tragico evento che segnò duramente la storia dell'umanità, le facoltà universitarie di medicina furono costrette a dover accettare i finanziamenti delle industrie farmaceutiche per continuare ad esistere in quanto la crisi era talmente profonda che non avrebbero potuto sopravvivere con gli scarsi finanziamenti pubblici.

L'industria farmaceutica è sempre stata alla ricerca di nuovi ritrovati per accrescere e sviluppare la propria industria, ovviamente tralasciando qualsiasi trattamento naturale (seppur efficace) in quanto utilizzabile da tutti.
Andò quindi sempre più crescendo un'industria dedita alla creazione di nuove molecole chimiche brevettabili per incrementare il proprio Business.
La storia della chemioterapia moderna per la cura delle neoplasie si riferisce, quindi, agli studi compiuti sulle prime armi chimiche utilizzate nella Prima Guerra Mondiale.

chemotherapy-medical-concept.-composition-of-medicame-e1551707528425 - Agir  - Agenzia Giornalistica Repubblica


I primi farmaci chemioterapici, infatti, derivavano dalle mostarde azotate (derivanti dalla iprite). La chemioterapia è quindi una sostanza tossica che, in quantità controllate, aiuta il contrasto delle neoplasie.

Si spiegherebbe, in tal modo, la provata efficacia di altri veleni utilizzati per contrastare i tumori (veleno di scorpione, amigdalina, ecc.).

Essenzialmente, quindi, le fortune di Big Pharma e di Farmacina si basano su un potentissimo veleno che fu utilizzato per la prima arma di distruzione di massa.

Ma la chemioterapia serve davvero?

Il giro di denaro che si è creato attorno a questa iniziale potentissima tossina è inimmaginabile.

Nel mondo ci si cura quasi esclusivamente con la chemioterapia che ha raggiunto un giro d'affari (oltre 7.000 miliardi di dollari) poco meno del PIL della Cina (dati 2014) e si contrastano, osteggiandole in tutti i modi, le cure che realmente guariscono l'individuo dal cancro e da una moltitudine di malattie che Farmacina, con i suoi potentissimi veleni non è in grado di curare.

E' stato dimostrato da vari studi effettuati da veri medici (che menziono nel mio libro) che la chemioterapia non cura il cancro.

Può soltanto fare in modo che la massa tumorale regredisca in maniera variabile da individuo ad individuo.

In uno di questi studi, infatti, si evidenzia che malati di cancro che non hanno utilizzato la chemioterapia avevano tre o quattro volte più possibilità di sopravvivenza rispetto a chi la usava.

Certamente se l'avvelenamento, tramite chemioterapia o altri veleni, fosse l'unica opzione, allora varrebbe, forse, la pena di tentare di tutto. Ma tutti questi veleni non curano, consentono solo la regressione della malattia.

Esistono, per fortuna, terapie naturali (Gerson, Breuss ed altri, ad esempio, dei quali parlerò in un altro post) che curano guarendo quasi tutte le malattie conosciute (compreso quelle autoimmuni).

Eppure, questo non può essere detto perchè Farmacina non lo consente, perchè si intaccherebbe questo business multimiliardario che deve crescere continuamente sulla pelle dei malcapitati.

Pensate se invece che utilizzare la chemioterapia si iniziasse ad utilizzare altri veleni: veleno di scorpione o l'amigdalina (acido cianidrico) presente nei semi amari di molti frutti (pesche, albicocche, mandorle amare, mele, etc.).

Ovviamente non iniettatevi veleno di scorpione e non ingerite quantità importanti di questi semi amari.

Quindi la questione chemioterapica si ridurrebbe a due sole considerazioni: siamo ingannati in maniera conscia o inconscia? Realmente le cure del dott. Max Gerson, di Rudolf Breuss, di Catherine Kousmine, di Arnold Erhet e molti altri non hanno alcun effetto?

Oppure esiste una reale cospirazione nel voler tenere nascoste e mistificare quello che sono realmente queste CURE che sono le uniche che curano realmente.

Infatti, non è la terapia Gerson o quella della dott.ssa Kousmine che cura ma lo è unicamente la Natura.

Il nostro corpo si autoguarisce se solo ne ha la possibilità e questi metodi forniscono una guida per ritrovare lo stato naturale dell'organismo. Di questo non si può neanche parlare, chiedetevi il perchè? Sono davvero terapie così terribili e inefficaci?

La chemioterapia antineoplastica (la chemioterapia) ebbe inizio negli anni quaranta con il primo utilizzo e di farmaci antagonisti dell'acido folico. Da allora lo sviluppo e la produzione di farmaci per combattere il cancro esplosero in una industria multi-miliardaria.

Gli albori della moderna chemioterapia del cancro possono essere ricondotti direttamente alla introduzione delle armi chimiche durante la Prima Guerra Mondiale da parte della Germania.

Tra gli agenti chimici utilizzati, particolarmente devastante era il cosiddetto gas mostarda. Sebbene bandite dal protocollo di Ginevra nel 1925, l'avvento della seconda guerra mondiale destò preoccupazioni per la possibile reintroduzione delle armi chimiche.

Preoccupazioni che portarono alla scoperta appunto della mostarda azotata come trattamento efficace per il cancro. Due farmacologi, Louis S. Goodman e Alfred Gilman, furono reclutati dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti di allora per studiare potenziali applicazioni terapeutiche di agenti fino ad allora usati nella guerra chimica. Goodman e Gilman osservarono che l'iprite era un agente troppo volatile per essere adatto ad esperimenti di laboratorio.

Così sostituirono una molecola di azoto allo zolfo trovando un composto più stabile nella mostarda azotata.[1]

Nel giro di un anno dall'inizio di questa ricerca un raid aereo dei tedeschi a Bari, in Puglia,[2] espose più di mille persone al carico segreto della nave statunitense John Harvey, composto di bombe al gas mostarda.

Il Dr. Stewart Francis Alexander, un tenente colonnello esperto di armi chimiche, fu poi incaricato di indagare sulle conseguenze.

Le autopsie delle vittime rivelarono che era occorsa una profonda soppressione dei linfomi e dei mielomi in seguito all'esposizione al gas.

Nella sua relazione il Dr. Alexander ipotizzava che il gas mostarda potesse dunque essere messo a frutto nel contribuire a sopprimere la divisione di alcuni tipi di cellule cancerose.[3]


1 Allen B. Weisse, Medical Odysseys: The Different and Sometimes Unexpected Pathways to Twentieth-Century Medical Discoveries, Rutgers University Press, 1991, p. 127
2  Vedi Bombardamento di Bari
3  Jie Jack Li, Laughing Gas, Viagra, and Lipitor: The Human Stories behind the Drugs We Use, Oxford University Press, 2006, p. 8,.

 

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