Il “nome”, se lo scomponiamo abbiamo già la prima risposta no-me, non sono io. Il nome che mi viene assegnato alla nascita non sono IO, non è l’essenza divina che si identifica con l’Ego Sum (IO SONO). Analogamente anche in altre lingue ha il medesimo significato.
Andiamo ora a spiegare la finissima e terribile truffa perpetrata ai danni di tutte le anime incarnate, soprattutto quelle nate in Paesi di religione cristiana, ma anche tutte le altre in quanto il cristianesimo ha infaustamente guidato le sorti del mondo.
All’inizio, quando eravamo ancora in pochi, si utilizzava solo il nome per identificare un individuo. Col tempo questo non è più stato possibile, né auspicabile, perché generava confusione nella popolazione che cresceva sempre più in numero.
Un primordio di cognome era già utilizzato fin dai tempi dei romani, poi andato perso con la barbarizzazione di Roma. Tuttavia, i primi utilizzi concreti e prolungati del cognome si documentano in Europa, precisamente tra il X e l’XI secolo. Con, l’allora, nuovo millennio gli abitanti aumentarono di numero e, per distinguere le persone e rendere sicuri gli atti pubblici, facilitando per esempio le compravendite, diventò sempre più comune l’uso di un cognome.
Il cognome traeva origine, generalmente, da caratteristiche fisiche o da un soprannome (Rossi, Bianchi, Grossi, Magri, Malatesta, Bentivoglio ecc.), oppure dalla zona di provenienza (nomi di città e paesi, Leonardo da Vinci, ad esempio), dal lavoro svolto (Tintori, Bovari, ecc.) o dall’uso del patronimico (cioè il nome del padre: per esempio Filippo figlio di Bruno diventerà Filippo Bruno).
Il cognome diviene “obbligatorio” in Italia nel 1564, quando il Concilio di Trento stabilì che i parroci dovessero tenere un registro con nome e cognome di tutti i bambini battezzati (badate bene a questa informazione storica perché sarà fondamentale nel corso della disamina di questo argomento).
Quindi, da quanto sopra, abbiamo già importanti informazioni:
1) la chiesa ci obbliga, di fatto, all’utilizzo del cognome;
2) l’utilizzo del cognome è legato al “battesimo” (teoricamente chi non veniva battezzato poteva evitare questa procedura);
3) viene introdotto nel 1564, poco più di mezzo secolo dopo la terza bolla papale che ci rende definitivamente “schiavi”.
Dobbiamo quindi analizzare le bolle papali. Sintetizzerò all’estremo queste informazioni perché l’argomento necessita di lunghi e seri approfondimenti che vi invito a fare attraverso questo articolo che ritengo illuminante in materia. Se vorrete studiare la materia approfonditamente, potete trovare sufficiente materiale nella sezione pubblicazioni del mio sito.
Nel 1305, in un momento di probabile delirio di onnipotenza, Bonifacio VIII, già collocato all’inferno da Dante nella sua Divina Commedia (che forse tanto commedia non era) decreta la “schiavitù” istituzionalizzata dell’uomo attraverso la bolla papale (enciclica) “Unam Sanctam Ecclesiam”.
Con questa bolla istituisce di fatto il trust che, con altre bolle successive, di altri papi, ci rendono ancora oggi schiavi. Ovviamente, nulla viene minimamente pubblicizzato, anzi, ci si accerta che la gente possa non scoprirlo. E, ovviamente, questo sottile inganno sortisce l’effetto sperato fino ai nostri giorni.
In questa bolla, il Pontefice giustifica il vile inganno, attraverso l’impossibilità teologica (secondo il credo cattolico) per gli esseri umani di salvarsi da soli, senza l’ausilio della Chiesa. La condizione terrena, secondo il pontefice, è come quella di un naufrago, sbalzato fuori bordo (dalla nave del Padre) e privo di punti di riferimento nel mare tempestoso dell’esistenza.
L’analogia al Diluvio Universale appare evidente. L’arca di Noè era una sola e simboleggiava un’unica Chiesa, era stata costruita da un solo braccio ed ebbe un solo timoniere e un solo comandante, ossia Noè. Sappiamo, dai testi biblici, che solo chi era a bordo dell’arca si salvo dal diluvio, tutti gli altri perirono.
La base dell’inganno, giunto fino ai nostri giorni, si basa su una ulteriore “truffa” giunta fino ai nostri giorni. Il diritto canonico, che è la principale fonte di diritto, prevede che “un’affermazione mai contestata diventa valida”.
La truffaldina bolla termina con queste parole di Bonifacio: “noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario alla salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Romano Pontefice”. Queste sono le parole che, in quanto non contestate, consentono al Pontefice l’istituzione di un trust su tutte le creature. L’esercizio di questa potestà è giustificato con l’investitura divina, in quanto auto-proclamatosi vicario di Cristo in Terra.
Altre due bolle di due pontefici successivi completano il lavoro di Bonifacio, a dimostrazione della malvagità presente nella chiesa di quei tempi. Oggi la situazione è cambiata?
A completamento del malefico schema si aggiungono nel 1454 la bolla Romanus Pontifex di papa Niccolò V, che istituisce un secondo trust.
Nel 1481 Sisto IV emette l’ultima bolla, la “Aeterni Regis”, forse quella più malefica, che istituisce un nuovo e più importante trust che concederebbe ai sovrani non più soltanto l’amministrazione delle terre, ma degli stessi “cittadini”.
Solo poco dopo mezzo secolo dall’ultima bolla, viene reso obbligatorio il “cognome” che designerà la “proprietà” dei “cittadini”, che coincidenza!
Con il canone 96 del codice di diritto canonico viene quindi ufficializzata la creazione della “maschera”, la “persona”, per ufficializzare questo “passaggio di proprietà”.
Di seguito cito il Can. 96: “Mediante il battesimo l’uomo è incorporato alla Chiesa di Cristo e in essa è costituito persona (maschera ndr), con i doveri e i diritti che ai cristiani, tenuta presente la loro condizione, sono propri, in quanto sono nella comunione ecclesiastica e purché non si frapponga una sanzione legittimamente inflitta”.
Per fare una lunga storia breve, nel corso del tempo verrà istituito l’atto di nascita, che affiancherà praticamente il battesimo nella identificazione del “cittadino” (lo schiavo inconsapevole). Attraverso un fine stratagemma si identificheranno le altre “maschere” (finzioni/funzioni giuridiche) del trust: persona fisica e persona giuridica, inglobate dal più ampio concetto di “soggetto giuridico”.
Questo stratagemma consiste nella diabolica e sottile combinazione di lettere minuscole e maiuscole che compongono il nome e cognome e di “precedenze” del cognome al nome.
Generalmente, le seguenti combinazioni identificano queste funzioni/finzioni giuridiche:
1) Nome Cognome: identifica l'individuo con qualità di personalità giuridica (prevista dalla DUDU – Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo);
2) COGNOME Nome/Nome COGNOME: identifica la persona fisica;
3) COGNOME NOME/NOME COGNOME/Cognome Nome: identifica la persona giuridica ed il soggetto giuridico (quest'ultimo comprende la persona fisica e quella giuridica);
4) Cognome Nome: identifica, parimenti, il soggetto giuridico.
Il trust, fraudolentemente amministrato dalle varie “Repubbliche/Regni” mondiali (quasi tutti corporazioni private), impone degli obblighi su queste maschere arbitrariamente create. Con l’atto di nascita viene emesso in capo al neonato un bond del valore di circa 2,5 milioni di dollari che verrà ripagato nel corso della sua intera vita.
La Repubblica Italiana, Italy Republic Of, regolarmente iscritta alla SEC, amministra le sue “proprietà” attraverso le varie branche dipendenti (comuni, regioni, Agenzia delle Entrate, ecc.). Il “cittadino” iscritto attraverso l’atto di nascita, munito di codice fiscale (identificato come una proprietà), genererà un volume di “affari” che ripagherà abbondantemente il bond emesso.
Come avrete visto dalla registrazione alla SEC. la Repubblica Italiana, ha sede presso il Ministero delle Finanze in via XX Settembre a Roma ed è registrata presso lo studio legale Bisconti. Il primo è l’amministratore del trust, mentre il secondo è l’esecutore della corporation “Italy Republic of”, che vede come beneficiario la corporation “Government of the United States”, identificabile nel FMI, cioè la City (attraverso la Corona), e quindi il Vaticano. Ecco perché c’è tutta quella oscurità nello IOR e nelle banche in generale, con queste informazioni si spiegano tante cose.
Voi vi chiederete: come mai tutto questo esce fuori adesso?
Ebbene, grazie all’impegno e al “sacrificio” di tre legali: Heather Ann Tucci-Jarraf, Hollis Randall Hillner e Caleb Skinner, il 25 dicembre del 2012 viene pubblicato il “Final Bullet Paradigm Report”. Heather Ann decise quindi di dare al report, apparentemente commissionato qualche anno prima da importanti istituzioni finanziarie internazionali, la pubblicità che meritava. Una tale verità non poteva restare nascosta!!!
La bomba esplode, e niente sarà più come prima. Heather Ann, avvezza a questo tipo di “inciuci”, in quanto proveniente da importanti famiglie aristocratiche, subirà le prevedibili “ritorsioni” per chi tradisce la causa dei “padroni del mondo”. Riesce comunque a blindare la sua procedura di disvelamento confinandola nello Uniform Commercial Code (UCC), che la rende immodificabile e perpetua nel tempo. Vi invito a consultare il seguente link se voleste approfondire l’argomento.
“I padroni del mondo” subirono, quindi, uno smacco inatteso e inimmaginabile e tenteranno nel corso degli anni di porvi rimedio. Dapprima martorieranno Heather Ann e dopo tenteranno di mistificare e nascondere in qualche modo le verità rivelate.
La data non è un caso, oltre a corrispondere al giorno della, presunta, nascita di Cristo (“Il Libro di Urantia” ci dice che è nato il 3 agosto), è anche solo quattro giorni dopo la prevista “fine del mondo” dei Maya, il 21.12.2012. Ho già spiegato in un post sull’Apocalisse che possiamo meglio indicare questa data piuttosto come “la fine dei tempi”, o l’avvicendamento di una nuova era di risveglio e gloria. Una nuova era è cominciata ed è possibile, e me lo auguro con tutto il cuore, che Heather Ann possa aver contribuito in maniera determinante a svelare l’inganno dei “padroni del mondo”, che con la loro caduta determineranno l’ingresso nel nuovo mondo.
Quel momento potrebbe aver segnato quello che amo chiamare l’inizio della fine. Nel mondo cominciano a nascere movimenti per l’autodeterminazione un po’ dappertutto e la gente, seppur molto lentamente, comincia ad aprire gli occhi.
Personalmente, cominciai a scrivere i miei libri poco dopo la famosa data del 21.12.2012, anche se allora non lo collegai in alcun modo. Solo nel 2018 cominciai ad ipotizzare che vi potesse essere qualche correlazione con “la fine dei tempi” e mentre scrivo ne maturo sempre più la certezza.
Ritengo possa essere abbastanza come primo approccio alla “grande bugia”. Se vorrete approfondire, e non scarterete questo post classificandolo come “fantasia”, complottismo, o quant’altro imposto dai “comandanti” del mondo, potrete farlo al link, già menzionato in precedenza.
Ora, quando si dice siamo schiavi! Forse non lo interpretrerete più come un simpatico intercalare. Pensate ancora sia un’affermazione metaforica?
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