FAGI

Gaia Straus (2017)

 

Si tratta essenzialmente di una terapia biologica che fa una selezione naturale, un po’ come avviene nell’agricoltura biologica dove la presenza di alcuni parassiti viene contrastata attraverso i suoi antagonisti naturali.

I fagi[1]sono, essenzialmente, dei microrganismi che aggrediscono i batteri e non arrecano alcun danno alle cellule umane comportandosi similarmente a come si comporta un virus.  Una volta colonizzato il batterio, utilizzano i propri apparati per riprodursi e moltiplicarsi ripetendo tale processo fino alla completa colonizzazione e distruzione di quel determinato batterio. Infatti, la terapia dei fagi prevede il contrasto a una sola tipologia di batterio o a un piccolo cocktail di batteri di uno stesso ceppo.

I fagi, che sono al momento praticamente degli sconosciuti, potrebbero rivelarsi, unitamente all’argento colloidale, il futuro degli antibiotici, dal momento che questi ultimi sono ormai in esaurimento.

 Infatti, le aziende farmaceutiche stanno finendo le cosiddette condutture di rifornimento (dall’inglese pipeline) e non vogliono sperimentare nuovi prodotti perché la ricerca non è più conveniente. Quindi, un’alternativa agli antibiotici è finalmente ipotizzabile. Purtroppo Farmacina sta distruggendo anche questa importante risorsa farmacologica (forse l’unica) facendone un uso sconsiderato.

I fagi devono la loro ideazione al francese Felix d’Herelle, che poi si trasferì in Georgia, e infatti la loro diffusione si concentra quasi esclusivamente nell’ex URSS[2], dove sono stati studiati e utilizzati maggiormente in quanto lì la ricerca farmaceutica non era così sviluppata come in Occidente. Inoltre, con l’avvento degli antibiotici, hanno subito pari sorte dell’argento colloidale, pur essendo una risorsa formidabile.

 Ovviamente anche questo rimedio non è scientifico (perché non può essere brevettato) e non è accettato da Farmacina, eppure in questo caso si potrebbe applicare la famigerata favola del doppio cieco, ma tale eventualità non si verificherà, almeno finché esisteranno gli antibiotici, a dimostrazione che quelle di Farmacina sono solo bugie e inganni.

Non avete ancora capito con chi abbiamo a che fare? Se avete bisogno di curarvi da malattie batteriche mortali fatevi tranquillamente flebo di argento colloidale o utilizzate i fagi a piacimento, se riuscirete a recuperarli. Io sono già pronta, al primo sintomo di malattia grave mi farò inserire un ago in vena e lo alimenterò con argento colloidale da me prodotto, sono certa che sarà più efficace e meno pericoloso dei veleni di Farmacina. Oppure recupererò i fagi in un Paese ex Urss.

Dal punto di vista etico e della sicurezza, inoltre, i fagi sembrerebbero assolutamente sicuri in quanto, una volta che i batteri che aggrediscono l’organismo umano vengono uccisi, i fagi seguono la stessa sorte, sparendo completamente dall’organismo.

 Fagi e batteri intraprendono, quindi, una lotta finché non si raggiunge un equilibrio che consente poi all’organismo di combattere l’infezione con i propri mezzi.  Le eventuali resistenze dei batteri vengono comunque contrastate in quanto anche i fagi possono modificarsi similarmente a quanto avviene per i batteri.

Quindi, secondo voi perché non si utilizzano i fagi? Vediamo se avete capito! Questa volta non vi darò la risposta.

La terapia dei fagi è stata impiegata per le seguenti infezioni: infezioni genitourinarie (inclusa la prostatite cronica), osteomieliti, meningite purulenta, acne, otite purulenta, piede diabetico e ferite purulente, infezioni gastrointestinali, ortopediche e respiratorie. Praticamente un rimedio fagico potrebbe essere sviluppato per qualunque tipo di infezione basta solo rimediare il fago giusto prelevandolo dall’ambiente o da una coltura batterica dove è presente quel tipo di batterio.

Nei Paesi ex Urss vi sono delle banche fagiche, continuamente aggiornate, dalle quali attingere all’occorrenza e che possono sconfiggere batteri per i quali gli antibiotici sono divenuti inefficaci. In pratica, questo tipo di terapia non ha limiti, se esiste il batterio esiste il suo antagonista, quindi può essere combattuto efficacemente.

Purtroppo, questo rimedio formidabile, che è ancora del tutto estraneo a gran parte del pubblico, sarà contrastato in maniera proporzionalmente crescente rispetto alla sua conoscenza e diffusione. Anche in questo caso chi ha esperienza di biologia può far da sé abbastanza tranquillamente. State certi che i fagi non possono farci più male di quanto ce ne fa Farmacina.

Ovviamente, non essendo questo tipo di trattamento di interesse di Big Mafia poiché non genererebbe gli introiti attesi, in quanto non brevettabile, con ogni probabilità i compari di Big Mafia (FDA, EMEA, ecc.) non ne consentiranno mai, nel regno di Farmacina, la commercializzazione. Bisogna solo augurarsi che sopravvivranno almeno negli ex Paesi sovietici.

Va comunque detto, a onor del vero, che la migliore cura è quella di mantenersi in salute ed evitare di ammalarsi tramite digiuni regolari e con una alimentazione simil-Gerson (clisteri compresi) o senza muco di Ehret, da attuare anche solo come prevenzione per alcuni periodi dell’anno.

 

[1] Si definiscono batteriofagi, o più comunemente fagi, i virus parassiti dei batteri, dai quali vengono replicati e che generalmente inducono la lisi (disgregazione cellulare).

 

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