EUGENIO SIRAGUSA

Gaia Straus (10.07.2022)

 

Eugenio Siragusa nasce a Catania il 25 marzo 1919 da una famiglia della media borghesia catanese. La sua infanzia trascorre come quella di un bambino normale pur manifestando ed esprimendo valori istintivi e positivi che servivano da esempio per gli altri.

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Eugenio Siragusa - Biografia - Eugenio Siragusa 

Quando ancora adolescente, all’età di 16 anni, si arruola nella Regia Marina Militare partecipando a due battaglie navali e conseguendo due croci di guerra al valor militare. Ritornato a vivere nella sua terra natale, trova impiego come daziere presso il Circolo Daziario del Comune di Catania, permanendo in tale impiego sino al 1972, anno in cui ottiene la pensione in quanto l’imposta daziaria viene sostituita dall’IVA.


Nutriva un naturale ripudio per l’ingiustizia sentendo di essere diverso dagli altri ma senza spiegarsi il perché. Un giorno del 1951, mentre percorreva una strada della sua città natale, sente una voce misteriosa che lo chiamava. Ciò, piuttosto che incutergli timore o stupore, gli procura gioia interiore. Sempre in quegli anni comincia ad occuparsi dei problemi che travagliavano l’umanità entrando in contatto epistolare con l’allora presidente degli Stati Uniti, Dwight Eisenhower, anch’egli preoccupato della vita dei bambini. Riceve la prima lettera del presidente, alla quale ne seguirono altre, il 12 Marzo 1951, un anno prima della sua folgorazione. Tutta una serie di esperienze conducono il suo stato psico-fisico-spirituale allo straordinario avvenimento verificatosi il 25 marzo del 1952. 

Nel giorno del suo 33° compleanno Eugenio Siragusa si stava recando, all’alba come al solito, al lavoro. Il suo stato d’animo era permeato di tristezza, ma tutto ciò durò poco. Era appoggiato alla ringhiera del lungomare di Catania, in attesa dell’arrivo dell’autobus, con lo sguardo rivolto verso il mare, quando, ad un tratto, vide in lontananza una stella luminosissima avvicinarsi rapidissimamente assumendo una dimensione circa quattro volte quella della luna. Dedusse che non si trattava di un normale aereo e in quel momento il timore si ingigantì arrivando a pensare si potesse addirittura trattare dello sgancio di una bomba nucleare sulla stazione di Catania. Si rannicchiò sotto un pilastro di pietra lavica temendo il peggio, ma la luce misteriosa, che si muoveva alternativamente in sistole e diastole, assunse la forma classica di un disco volante e dal lato inferiore fece partire un raggio luminoso a forma di cono rovesciato che compenetrò completamente la personalità di Eugenio Siragusa.

 

Da quel momento il suo essere, il suo stato d’animo e il modo di vivere furono completamente mutati: “Non sono più quello che ero prima...” dirà poi Eugenio. A causa di questo imprevedibile avvenimento, quel giorno non si recò sul proprio posto di lavoro. Cominciò a notare che tutte le cose che lo circondavano, persino le forme geometriche delle case, non erano conformi al suo nuovo stato di adattamento e quindi ritornò a casa. La moglie e i figli lo trovarono con un’espressione strana e soprattutto restia ai dialoghi familiari, contrariamente al suo normale carattere (questo stato è in qualche modo similare alle esperienze dei cosiddetti realizzati o illuminati tipico delle tradizioni orientali, ma che possiamo trovare anche nella tradizione cristiana (Padre Pio e altri) o addirittura negli atei)[1].

Nei giorni successivi sentì la necessità di scrivere anche perché una voce interiore, chiara ed inequivocabile, lo istruiva su concetti cosmici, etici, religiosi e scientifici che la sua cultura scolastica non poteva permettergli di comprendere. Nel suo scritto, ad esempio, datato 25 Ottobre 1952, egli spiega concetti ermetici che solo il grande Ermete Trismegisto avrebbe potuto decifrare. Disegnò papiri, alcuni dei quali lunghi anche sei metri, dove le intelligenze extraterrestri gli spiegavano la metamorfosi dei continenti terrestri nelle varie epoche, sin dalle origini dell’Uomo.

Nella sua mente riaffiorarono ricordi delle sue precedenti incarnazioni o delle vite parallele che aveva vissuto nelle varie epoche su questo pianeta[2]. Infatti ricordava di essere stato un iniziato, figlio dei Custodi del Tempio, all’epoca del grande e maestoso regno Atlantideo, scomparso definitivamente circa 12.000 anni fa.

Dai suoi scritti si può notare che la preparazione fu lunga, metodica e approfondita e che i concetti che gli venivano trasmessi da una dimensione superiore lo dovevano portare ad affrontare una missione difficilissima ed importante per l’intera umanità. Tale missione iniziò il 30 Aprile del 1962, dopo dieci anni di preparazione. Proprio quel giorno, intorno alle 21,30 Eugenio Siragusa ebbe l’istinto di affacciarsi dalla finestra della sua abitazione e in lontananza, in prossimità dell’Etna, vide un globo luminoso di modeste dimensioni che faceva evoluzioni nel cielo per poi sparire istantaneamente dietro la imponente figura del vulcano.

 

Fu allora che nella sua mente avanzò l’idea del tanto atteso incontro fisico con gli extraterrestri. Idea che venne confermata dalla presenza di alcuni sincronizzatori[3] che apparvero nella sua stanza.

Istintivamente prese l’auto e si diresse sulla strada verso l’Etna fino a 1.400 metri di quota raggiungendo il monte Sona-Manfrè come se fosse guidato da una intelligenza superiore. Sceso dall’auto percorse un sentiero che lo avrebbe condotto in cima al cratere, quando improvvisamente due figure luminose si stagliarono di fronte a lui. Nonostante si preparasse da tempo a questo evento, la forte emozione lo fece sudare abbondantemente e il cuore pulsava impazzito.

I due esseri, illuminati dal chiarore lunare, avevano un perfetto aspetto atletico, vestivano una aderentissima tuta grigioargentea con delle strane placche sul petto e dei braccioli luminosi ai polsi e alle caviglie e il loro sguardo e i lineamenti erano bellissimi. Si trattava di Ashtar Sheran[4], comandante dei mondi confederati in missione sulla Terra, e il suo luogotenente Ithacar (reggente del pianeta Marte[5]). Solo allora Eugenio ritornò alla normalità. Dopo essere stato investito completamente da un fascio di luce uscito da un apparecchio sistemato sulla cintura di uno di loro acquisì una beatitudine indescrivibile. Dopo questi fatti, rivolgendogli la parola in perfetto italiano gli dissero: “La pace sia con te, figliuolo, ti abbiamo aspettato”. Di seguito gli dettarono un messaggio da comunicare a tutti i Capi di Stato e a tutti gli organi preposti al governo dei popoli terrestri. Nel messaggio ci si riferiva alla cessazione immediata di tutti gli esperimenti nucleari sia nel sottosuolo che nell’atmosfera terrestre e inoltre si invitavano alla pace, alla giustizia e alla fratellanza tutti i popoli delle nazioni del pianeta. Quella fu la data che segno l’iniziò della vera missione pubblica di Eugenio Siragusa. Il suo compito fu quello di sensibilizzare l’umanità alla Verità e alla presa di coscienza. I fratelli di luce gli comunicarono inoltre che ci sarebbero stati molti altri incontri fisici. Ritornato nella sua automobile, vide fuoriuscire da dentro il cratere il disco che si proiettò nello spazio a grandissima velocità, sempre fluttuando con un movimento di sistole e diastole come nella precedente occasione.

Eugenio Siragusa, insieme a pochi altri, è stato pioniere nello studio e nella divulgazione della presenza Extraterrestre sulla terra, ma soprattutto ha dimostrato l’aspetto pacifico, amorevole e spirituale di questa visita. Ha sempre sostenuto l’idea che la “verità non si vende e non si compra”. Per tale ragione questo volume, anche se immesso regolarmente in commercio per facilitarne la diffusione, verrà anche offerto gratuitamente attraverso il sito di Gaia Straus e altri siti che vorranno aderire all’iniziativa.

Il Mahatma[6] Siragusa è certamente un Essere prediletto da Dio, non si spiegherebbe altrimenti le comunicazioni medianiche e corporee avute con le Gerarchie Celesti di ogni ordine e grado (Poimandres, Adoniesis, Ashtar Sheran, ecc.). Ci ha partecipato, in oltre mezzo secolo di divulgazione di messaggi divini, concetti che non potevamo in nessun altro modo recepire e che, purtroppo, sono ancora oggi in gran parte ignorati e certamente sbeffeggiati dagli stolti e dagli empii.

 


Ritengo che il fascio di luce a lui indirizzato durante l’incontro del 1962 possa trattarsi di un episodio del cosiddetto walk-in[7] o di riacquisizione della sua memoria cosmica.

Ha lasciato, suppongo definitivamente, la vita corporea il 27 agosto 2006 per proseguire la sua missione sul piano astrale-spirituale (5^ dimensione o oltre).

Chi volesse approfondire la figura di Eugenio Siragusa potrà farlo attraverso il sito www.pesolex.com  amministrato da Filippo Bongiovanni, figlio spirituale tutore delle volontà di Eugenio.

In considerazione della notevole mole di informazioni presenti sull’opera di Eugenio, consiglio di leggere i libri di Victorino Dal Pozzo, scaricabili  qui.

 



[1] Alcuni esempi sono: la discendenza dei discepoli di Babaji: Lahiri Mahasahi, Sri Yukteswar e Yogananda. Altri sono: J. Krisnamurti, U.G. Krisnamurti, Ekhart Tolle (europeo), ecc. Anche il processo di realizzazione potrebbe avere degli stadi di illuminazione progressivi. Quello di Eugenio sembrerebbe uno stadio molto avanzato che lo ha messo in contatto con l’Origine del creato.

[2] Molti cosiddetti realizzati o illuminati riportano di aver rivissuto addirittura la creazione del mondo comprese le loro vite precedenti.

[3] mini tracciatori magnetici, di una grandezza media di 50 cm., adibiti a due funzioni: 1) intercettazione di ogni vibrazione materiale del soggetto; 2) ponte di collegamento tra intelligenze extraterrestri e intelligenze terrestri.

[4] Si tratta del Comandante della flotta stellare interplanetaria proveniente dal pianeta Metharia della costellazione adiacente alla nostra, Alpha Centauri. I suoi avi (conosciuti come Santini o Cherubini) sono intervenuti sia nella condivisione dei Dieci Comandamenti che nei fatti biblici presenti nei testi sacri (Vecchio e Nuovo Testamento – Stella di Betlemme, ecc.). Con ogni probabilità, l’Arcangelo Michele biblico era l’antico comandante Methariano, oggi lo sarebbe lo stesso Ashtar Sheran. Nei messaggi del Circolo di Berlino, egli evidenzia che loro sono uomini in carne ed ossa, come noi ma spiritualmente più elevati (quarta dimensione) e che non devono essere confusi con gli Angeli o gli Arcangeli (esseri spirituali di dimensione superiore).

[5] Questa informazione viene confermata nel volume Non di Questa Terra (Circolo di Berlino) dove Ashtar Sheran evidenzia che non si tratta di Marziani ma di Methariani:

Domanda: Si costruiscono sulla Terra degli UFO simili? Risposta: Molti tentativi vengono fatti per costruire simili oggetti volanti, ma finora senzaRiuscirvi (1966).

Domanda: E’ vero che uomini di Marte collaborano a questi tentativi di costruzione? Risposta: Non esistono più degli uomini di Marte. Si potrebbe trattare solo di Santini, cioè di Methariani; questi però non prendono parte a simili costruzioni terrestri”. Da queste rivelazioni traspare che, ovviamente, ci viene detto solo ciò che possiamo e dobbiamo sapere.

[6] Grande anima in sanscrito.

[7] I walk-in sono esseri di luce provenienti da altri mondi, dimensioni e sistemi stellari che, grazie ad un accordo pre-natale con l’anima di un essere incarnato sul pianeta terra, sostituiscono quest’ultima prendendo possesso del corpo al fine di svolgere una missione sul pianeta terra (vds, link per maggiori dettagli).

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